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Parla con Niccolò Branca

Questo articolo ha 486 commenti

  1. Alex

    Buonasera Gentile Niccoló Branca, sono uno studente che sta ultimando il suo percorso di studi in giurisprudenza; Ieri in biblioteca, mi sono imbattuto nel suo libro “per fare un manager ci vuole un fiore”, il titolo mi ha rapito subito e sono convinto che non sia capitato tra le mie mani per caso… Le scrivo per Ringraziarla , perché è un libro che ho letto in pochissime ore: coinvolgente , scorrevole e con semplicità mi ha permesso di capire quanto siamo importante vivere in modo consapevole e sopratutto quali sono i valori da mettere in campo sia nella vita che nel lavoro. Mi trovo in un momento di difficoltà nel mio
    Percorso di studi , data la voglia di mettermi alla prova nel mondo del lavoro che mi sta distogliendo dall’obiettivo Laurea; ma grazie alla sua opera, ho compreso quanto sia importante la pazienza , il sacrificio e la concentrazione per ottenere risultati significativi. Le scrivo inoltre perché Mi piacerebbe molto conoscere le tecniche di meditazione che ha appreso dalla Professoressa Luh Ketut Suryani poiché ritengo possano essere preziose per il mio percorso di vita. La Ringrazio, Cordiali Saluti. Alex

    1. Niccolò Branca

      Caro Alex,
      mi fa molto piacere sapere che il libro le è stato utile e che le ha offerto uno stimolo per trovare in sé le giuste motivazioni.
      Luh Ketut Suryan è una persona meravigliosa che, 27 anni fa, è stata per me di grande ispirazione e guida. Nel corso del tempo però, credo di aver personalizzato il mio approccio alla meditazione, includendo una sintesi di tutte le influenze ricevute dalla frequentazione di vari maestri in diverse parti del mondo.
      Rimanga sintonizzato: quando riprenderò gli incontri di meditazione di gruppo ne farò annuncio, come ogni anno, su questo blog.
      A presto

      Niccolò

  2. liloni adriano

    vorrei contattarla sono liloni adriano il creatore nel 2006 dei sovversivi del gusto. ho letto ora alcune cose di cui potremmo avere una visione comune del valore italiano.

    1. Niccolò Branca

      Caro Adriano,
      mi fa piacere che anche per lei sia importante valorizzare la qualità del “fare” italiano.
      Ma è sicuro di non voler utilizzare questo blog per comunicare direttamente con me? Mi creda, è il mezzo più semplice e più diretto.
      Mi fa sapere?
      Un caro saluto
      Niccolò

      1. liloniadriano@libero.it

        grazie della risposta e sicuramente, dopo la chiacchierata con Rossella, la sua responsabile comunicazioni, avremo modo di parlarci. a breve mandero’ per email info del progetto “sovversivi del gusto” grazie. Chiedo scusa per il fall out di posta elettronica. ho letto solo ora.

  3. Elena

    Gentile Niccolò
    In questi giorni ho praticamente “divorato” il suo libro “Per fare un manager ci vuole un fiore” ritrovandomi molto in ciò che lei scrive, sono tutte cose che mi risuonano forse perché da ormai più di quattro ho intrapreso questo interessante e profondo viaggio interiore che durerà tutta la vita.
    E’ un bel viaggio, a volte impegnativo e anche doloroso ma necessario per chi, come me, non riesce a stare fermo ma ha bisogno di evolvere ampliando la propria consapevolezza perché solo così sente che sta realmente vivendo la vita che desidera, in allineamento con la propria anima.
    Sono rimasta piacevolmente colpita da come lei sei riuscito a portare ed integrare la spiritualità all’interno della propria azienda senza eliminare il profitto, anzi (!) semmai eliminando quel dualismo tra spiritualità e materialità che non ha ormai più senso di esistere in quanto noi tutti siamo prima di tutto delle anime incarnate in corpi fisici che cercano di vivere nella materialità.
    E’ già da un po’ di tempo che sento anch’io il forte desiderio di introdurre sempre più spiritualità e maggiore consapevolezza all’interno del grande gruppo bancario italiano in cui lavoro, attraverso meditazione, yoga, mindfulness, …, perché credo fortemente nel benessere delle persone nell’ambiente in cui lavorano, essendo un qualcosa che io stessa continuo a ricercare per conto mio, e nel fatto che questo possa beneficiare non poco la banca, soprattutto in periodi come questo, in cui sta attraversando un importante cambiamento e diventa così fondamentale aiutare le persone, che ne sono soggette, ad affrontarlo e gestirlo al meglio per poter veramente coglierne tutte le opportunità.
    Devo dire che il suo libro rappresenta per me un gran bell’esempio di successo in tal senso….del resto, come tutto ciò che ci succede nelle vita, non è per me un caso che mi sia arrivato in mano! Pertanto, mi piacerebbe, qualora ce ne fosse l’opportunità, scambiare con lei un altro po’ di esperienze, idee, spunti di riflessione,…per capire come meglio muovermi nella mia realtà aziendale devo dire ancora un po’ conservativa e materiale ma, secondo me, con un gran bel potenziale di spiritualità!
    Non vedo l’ora di ricevere un suo riscontro e nel frattempo la ringrazio molto fin da ora!
    Un caro saluto
    Elena

    1. Niccolò Branca

      Cara Elena,
      grazie per avere dedicato del tempo alla lettura approfondita del mio libro e anche per aver voluto farmi sapere che si è sentita in sintonia con i pensieri espressi.
      Mi fa particolarmente piacere apprendere che il cammino che ha intrapreso è stato proficuo e continua a offrirle degli stimoli. Riuscire a portare questo modo di essere nella vita di tutti i giorni e nell’ambiente lavorativo è la vera sfida che tutti noi ci troviamo di fronte. La strada che è possibile percorrere non è certo univoca ma, attraverso tentativi, errori e una sempre maggiore consapevolezza, possiamo sempre cambiare e crescere.
      Non appena ci sarà un’opportunità sarà un grande piacere anche per me avere con lei uno scambio di idee sui tanti argomenti che stanno a cuore a entrambi.
      Un caro saluto

      Niccolò

  4. Emilio Rocca

    Buonasera Niccolò,
    iniziando a leggere “Per fare un manager ci vuole un fiore” sono rimasto molto colpito nell’incontrare il ringraziamento a U Ba Khin e John Coleman. Nel 2013 ho avuto la fortuna di frequentare un ritiro Vipassana di 9 giorni guidato da un allievo di Coleman, Gabriele Grechi, che ha dato via ad un intenso percorso di cambiamento interiore e esteriore. Così, dopo aver lavorato come ricercatore economico per alcuni anni, ho scritto un libro – intitolato “Economia dell’infinito” – in cui integro la mia comprensione dell’economia con la mia rinnovata comprensione della realtà. Sperando che questa mia segnalazione possa essere di suo interesse, la saluto cordialmente.
    Emilio

    1. Niccolò Branca

      Caro Emilio,
      sono molto felice per lei e per il suo percorso nella tradizione di U Ba Khin e John Coleman.
      Della sua esperienza colpisce, in modo particolare, un concetto che mi sta molto a cuore: un vero cambiamento interiore dà immediatamente vita a un cambiamento esteriore e alla conseguente e coerente azione. Dopo i 9 giorni di ritiro Vipassana lei ha fatto confluire la sua esperienza di ricercatore economico nella sua nuova visione della realtà e da tutto ciò è nato un libro.
      Le faccio i miei più vivi complimenti e la ringrazio per questa interessante segnalazione.
      Un caro saluto

      Niccolò

  5. Luca Nicodemi

    Buona sera Niccolo’, sono Luca ci siamo conosciuti alla presentazione del libro della comune amica Carolina sulla Mindfulness, sono il commercialista “yogi”. Avrei il piacere di condividere personalmente… spunti che ho ritrovato nel tuo libro (per fare un Manager ci vuole un fiore), esperienze, sensazioni, tracce …un po’ a Ubud, tanto nelle varie peregrinazioni Indiane (Bodghaya, Benares, Daramssala, Tiruvannamalai) …Sri lanka…ma anche Assisi…Sesto San Giovanni …come diceva Sakyamuni…vivere semplicemente in liberta’….questo quel poco che ho capito viaggiando …del viaggio. Spero di averti ospite quando vuoi nella mia shala di yoga a Milano, vieni quando vuoi sia a praticare asana ma anche a meditare. Un abbraccio e namaste’

    1. Niccolò Branca

      Caro Luca,
      mi ricordo bene di te ed è stato un piacere anche per me incontrati alla presentazione del libro di Carolina.
      I viaggi, che siano in luoghi esotici o dietro l’angolo di casa, richiedono soprattutto un’apertura della mente: la voglia di guardare e confondersi in un paesaggio nuovo.
      In Tanzania c’è un detto che in italiano suona più o meno così: “Sbagliando la strada, si impara a conoscere la propria.” Ed è forse questo il senso di ogni viaggio: non avere paura di perdersi, per poi ritrovarsi.
      Grazie per l’invito a venire nella tua Shala Yoga, sarà una gioia trovare un’occasione per farlo.
      Namasté

      Niccolò

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