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Un patrimonio che ci appartiene

Alla fine di agosto ho presentato il mio libro al Festival delle Storie, in Val di Comino, meraviglioso fazzoletto di terra incastonato tra Lazio, Abruzzo e Molise (qui potete ascoltare il podcast dell’incontro).

Un appuntamento insolito e itinerante, questo del Festival, che ogni anno punta i riflettori su paesini di rara bellezza.
Per nove giorni i racconti di scrittori, cantautori, filosofi, giornalisti, attori, scienziati, imprenditori, chef e registi, risuonano tra vicoli, conventi, castelli medievali, boschi di castagno e roccaforti.
Avviene nel cuore della penisola, dentro la cornice del parco nazionale d’Abruzzo.
Un luogo che si raggiunge da Roma, Napoli o Pescara, in poco più di un’ora e mezza. Eppure sembra di essere in un mondo remoto e carico di magia.

Quest’ultima esperienza mi ha fatto pensare che nel corso dell’anno, anche attraverso la presentazione del libro, ho avuto l’opportunità di visitare uno straordinario numero di comuni italiani.
Alcuni naturalmente mi erano già noti, altri sono stati una scoperta. In entrambi i casi si è trattato spesso di una vera e piacevolissima sorpresa, sia dal punto di vista architettonico che paesaggistico.
Ne è nata qualche riflessione.

L’Italia è stata la culla della civiltà: greci, romani, arabi, francesi e spagnoli ci hanno lasciato testimonianze artistiche e culturali di incommensurabile valore.
Dal Rinascimento abbiamo avuto in eredità un cospicuo numero di città, ognuna caratterizzata da un proprio originale incanto.
Inoltre il nostro clima, il nostro mare, i nostri monti, sono tra i più attraenti del mondo.
È così facile, in questo nostro Belpaese, aprire gli occhi su angoli di ammaliante bellezza…

La sindrome di Stendhal, il deliquio che coglie il turista straniero in visita alle splendide città italiane, non è soltanto un’invenzione della letteratura e del cinema.
Non a caso l’Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Un territorio artistico, culturale e turistico dalle potenzialità immense, per la cui conservazione e valorizzazione spesso però si fa pochissimo
Non di rado mancano cure adeguate. Per alcune opere artistiche e architettoniche non sono presi in considerazione i necessari interventi di restauro. Altre sono già state oggetto di azioni vandaliche e richiederebbero un controllo più efficace e attento.

Eppure, da questo mio recente girovagare per l’Italia ho avuto la generale impressione che qualcosa stia lentamente cambiando.
È cresciuta, nei cittadini e negli amministratori, la coscienza dell’inestimabile valore costituito da piazze, strade, cattedrali, borghi e castelli. Così come quello dei mari, dei laghi, dei monti, dei boschi e dei fiumi che ne costituiscono la naturale e preziosa cornice.

Di fronte a tanto splendore mi è rimasta una solida certezza: il nostro patrimonio artistico e ambientale, con l’attrazione turistica che produce, potrebbe essere davvero il volano di una tanto attesa ripresa economica.

[su_label style=”important”]Le vie della Consapevolezza[/su_label]

28 agosto Gallinaro

L’intervista a Niccolò Branca e Zap Mangusta durante l’evento “Festival delle Storie”.

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Questo articolo ha 2 commenti

  1. Marco

    Gent.mo Dott. Branca,
    mi chiamo Marco e sono un giovane architetto di Forte dei Marmi.
    Sono una persona seria e ambiziosa, mi piacciono i progetti imprenditoriali e confrontarmi con sfide importanti, condivido appieno i suoi pensieri e le sue idee riguardo al patrimonio che appartiene all’Italia e, di conseguenza, a tutti noi. Io da poco sto seguendo un progetto di recupero e ricostruzione di un castello in Lunigiana.
    Lei è una persona che stimo moltissimo, ho conosciuto la sua storia e la sua grande capacità imprenditoriale, la mia ambizione è di costruirmi una carriera importante e riuscire ad arrivare al vertice come lei è riuscito lei nella sua carriera.
    Mi piacerebbe poterla incontrare di persona, anche solo per poterle stringere la mano, sarebbe un onore. Sono sicuro che avrà moltissimi impegni, ma se riuscisse a trovare anche solo dieci minuti liberi per prendere un caffè insieme e poter scambiare due chiacchiere mi renderebbe una soddisfazione ed un onore enorme, mi arricchirebbe internamente come persona. Le auguro i miei più cordiali saluti

    Marco

    1. Niccolò Branca

      Caro Marco,
      che bei progetti ci sono nel presente e nel futuro della sua vita di giovane architetto!…
      La ringrazio per averli condivisi su questo blog e le auguro di cuore di poterli realizzare tutti.

      In questo periodo sono spesso in viaggio, in Italia o all’estero. Ma appena sarà possibile farò in modo di stabilire un appuntamento: anche per me sarà un piacere incontrala.
      A presto

      Niccolò Branca

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