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Ho partecipato al Milano Marketing Festival

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Ho partecipato al Milano Marketing Festival

 

Anche quest’anno ha avuto luogo il Milano Marketing Festival, organizzato da Class Editori con il patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Milano.
La quarta edizione dell’importante manifestazione si è svolta dal 1 al 3 luglio, quindi proprio all’incrocio tra il prima e il dopo, tra quello che si è fatto e quello che ora si deve fare dopo i lunghi giorni di immobilità a causa della pandemia.

Ho partecipato al Milano Marketing FestivalLa manifestazione – che il primo giorno ha registrato 9.500 presenze – ha avuto come tema “RestArt by Marketing. Il marketing per la ripartenza. Idee, esperienze, visioni e soluzioni vincenti”.
Così esperti e professionisti italiani e stranieri, protagonisti del settore, si sono confrontati sul ruolo del marketing e sulle strategie di sviluppo adottate dalle aziende per contribuire a una ripresa solida e duratura.

Gli interventi hanno contribuito a far meglio comprendere che il marketing è una leva evolutiva fondamentale della società post Covid-19 e a illustrare le direzioni in cui questa disciplina e tutte le attività connesse stanno evolvendo.

Una particolare attenzione è stata data alla rivoluzione digitale, che ha dispiegato i suoi effetti in modo prorompente durante gli ultimi tre mesi.
Il lockdown, infatti, ha consentito di scardinare pregiudizi e modi di pensare desueti che hanno contribuito a frenare l’evoluzione del mondo digitale, in particolar modo in Italia. Ora è chiaro a tutti che ci stiamo avviando verso un futuro in cui la digital disruption giocherà un ruolo fondamentale.

Anche nel corso del mio intervento, nella mattinata dell’inaugurazione, ho avuto modo di esprimere il mio parere sull’innovazione tecnologica che deve senz’altro proseguire ma, come ogni cosa della vita, èHo partecipato al Milano Marketing Festival importante che si evolva con equilibrio.
Mai come nei mesi scorsi abbiamo capito l’interrelazione che c’è tra noi e gli altri, noi e l’ambiente, noi e il resto del mondo. In questo difficile periodo, la tecnologia ci è stata indubbiamente di supporto per connetterci gli uni agli altri, per continuare a lavorare e a studiare, per poterci informare.
Ma allo stesso tempo ha rivelato i suoi limiti. Perché noi siamo fatti per essere in relazione. Certo la tecnica ci aiuta, ma il contatto umano rimane fondamentale.

L’evoluzione tecnologica rimane una splendida sfida, che tuttavia dobbiamo saper indirizzare con consapevolezza e saggezza.

Potete ascoltare il mio discorso per intero, nel video che trovate in fondo a questa pagina.

La movimentata tre giorni ha offerto 29 conferenze e la partecipazione di 120 relatori. Un ricco palinsesto di interventi, testimonianze e contributi che si è avvalso della flessibilità comunicativa della multicanalità: la diretta del canale televisivo di economia e finanza ClassCnbc e del Canale 507 di Sky, l’interazione della piattaforma Zoom e delle App “Le TV di Class Editori”, e infine l’accessibilità dello streaming di Milanofinanza.it.

Alla base di questa nuova configurazione telematica, intorno alla quale quest’anno ha necessariamente ruotato la manifestazione, c’è stata però la sorpresa che ha colto tutti noi di fronte alla bellezza e alla puntualità del risveglio della natura, come si può leggere sul sito di Class Agorà:

“Mentre la società rallentava fino a fermarsi, la natura ha continuato a fare il proprio lavoro senza scadenze, orari, piani di marketing, lanci pubblicitari. I balconi e i terrazzi hanno continuato a fiorire, la primavera è arrivata e subito l’estate, gli animali sono diventati cittadini, i pinguini hanno passeggiato per le strade di Città del Capo. E gli umani, digitalmente connessi ma comunque fragili, hanno osservato con ammirazione, e invidia, che il mondo poteva anche fare a meno di loro per le sue funzioni di base.”

Per questa ragione tutto il palinsesto del Milano Marketing Festival è stato immerso nell’allestimento dello studio televisivo ideato dall’architetto Italo Rota – direttore artistico della manifestazione – che lo ha trasformato in uno spazio di vertical farming.
Questo concetto di coltivazione, ideato nel 1999 da Dickson Despommier, professore della Columbia University di New York, si sta sempre più rivelando uno straordinario e sostenibile sistema a vantaggio del futuro dell’agricoltura.

Niccolò