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Meditazione in azienda? L’importante è praticare la pratica

Pratico la meditazione da 25 anni. Quando facevo i primi passi, per la gente comune la meditazione era per lo più considerata un’attività religiosa, o una tecnica associata a profonde elucubrazioni filosofiche. Oppure – e quest’idea era forse ancora più diffusa – un’esperienza che, prima o poi, avrebbe portato chiunque a rinchiudersi in un eremo e a isolarsi completamente dal mondo.
I capovolgimenti sociali degli ultimi 10 anni hanno decisamente contribuito a far crescere il numero delle persone che oggi invece meditano per ricongiungersi alla propria centralità, alla propria essenza. Ma anche per imparare a conoscersi meglio, per acquisire familiarità con i meccanismi che dominano la propria mente.

Di certo saprete che grandi nomi come Google, Apple, Nike hanno introdotto in azienda tecniche di meditazione, yoga e mindfulness per i propri dipendenti. Del resto, la vasta gamma di benefici mentali apportati da queste pratiche è ormai universalmente confermata: maggiore lucidità, resistenza allo stress, capacità di affrontare gli imprevisti, riduzione dei conflitti, predisposizione a una comunicazione più efficace.
Ho letto con grande piacere che anche in Italia da alcuni anni fioriscono, nelle aziende di tutta la penisola, esperimenti di varia portata. Gran parte di questi rimangono in ombra, altri acquistano più evidenza perché legati a società molto note anche presso il largo pubblico come la RAI, l’IBM o l’INAIL.

Naturalmente penso assai bene dello spirito di iniziativa che hanno dimostrato queste aziende. Allo stesso tempo sono rispettoso dei tempi. Altre imprese hanno bisogno di commisurare i passi alla lunghezza della propria gamba, quindi di evolvere piano piano.

Del resto ogni azienda ha una propria storia, cambiare in modo troppo repentino sarebbe una coercizione.
Magari, messi di fronte a un corso di meditazione, tutti i dipendenti lo seguirebbero. Ma non perché dentro di sé lo sentono realmente, si adeguerebbero perché è un’esigenza dell’azienda.
Proprio per questa ragione, ho atteso a lungo prima di introdurre queste pratiche in Branca. Sentivo che era qualcosa che doveva nascere dalle persone.
Da qualche mese invece ho deciso di mettere a disposizione di tutti i dipendenti, dei corsi di yoga o di meditazione finanziati dall’azienda. Ma sono corsi liberi, ognuno decide da sé se frequentarli o meno.

Ho preso questa decisione dopo avere notato che c’erano sempre più persone in Branca che si rivolgevano a me spontaneamente per parlare di queste tematiche.
Mi dicevano: “Vorrei fare meditazione, vorrei fare Tai Chi, vorrei studiare psicologia, iniziare un percorso di autoconoscenza… cosa mi consiglia? dove posso andare?” E alcuni hanno iniziato a praticare in modo sistematico.
Altri invece non sentono nemmeno oggi questa esigenza interiore, ma sentono fortemente il bisogno – capita soprattutto a livello manageriale – di constatare che l’azienda, grazie a queste pratiche, potrebbe fare progressi. Allora si rivolgono a me, magari subito dopo aver letto un articolo che conferma come queste metodologie possano migliorare l’efficienza e i ritorni dell’azienda.
E va bene così. Anche questo è un buon aggancio per cominciare a inserire nella società un modo di fare più olistico.

Comunque sia, sono convinto che il cammino debba essere compiuto in modo proporzionale alla crescita della coscienza di ogni individuo.
La scelta di attingere alle pratiche meditative è del tutto personale, proprio perché ognuno di noi è incamminato sul proprio cammino. Ad alcuni scatta la molla del desiderio di autoconoscenza e consapevolezza, ad altri no.
Noi non dobbiamo giudicare, ognuno deve espletare il proprio percorso.
Come sempre, trovare l’equilibrio è fondamentale.

Ma in fondo ciò che conta non è la pratica, ma il praticare la pratica. Non è quindi l’ora di meditazione quotidiana, ma la capacità di portare con sé quella consapevolezza, quella lucidità acquisita nel momento meditativo, e continuare a viverla in ogni momento della propria giornata, all’interno dell’Organismo Vivente così come in famiglia.

Anzi, entrambe queste importanti dimensioni sono luogo d’elezione, per tutti noi, di ogni sorta di energia negativa: dalla cupidigia alla rabbia, dalla gelosia al potere e all’invidia. Allora, usare nei confronti di queste emozioni il filtro dell’osservazione saggia appreso durante la pratica meditativa ci permette, in ogni circostanza, di non reagire in modo inconsulto, ma di scegliere con consapevolezza le nostre azioni.

Niccolò

Questo articolo ha 7 commenti

  1. margherita

    Buonasera e grazie per la diffusione della sua esperienza.
    Vorrei conoscerla e partecipare alle sue lezioni.
    Dove insegna? è possibile essere contattati o venire a conoscenza delle sue prossime lezioni?
    grazie e a presto
    Margherita

    1. Niccolò Branca

      Cara Margherita, sono io a ringraziarla per il suo interesse e per i suoi gentili messaggi.
      Il corso di meditazione sta per riprendere. Fra circa due settimane farò un annuncio, qui sul blog, con le indicazioni di luogo, giorni e orari.
      Spero di incontrarla presto.
      Un caro saluto

      Niccolò

  2. margherita

    La ringrazio del suo libro e della sua testimonianza,
    vorrei poter partecipare a una sua lezione.
    Dove e quando?

  3. Simona Napolitani

    Buongiorno, ho letto con enorme piacere questo articolo.
    Pratico meditazione da 15 anni e ho lavorato in una banca italiana fino ad inizio 2016, quando ho deciso di rassegnare le mie dimissioni per studiare yoga. Attualmente vivo in Olanda in un ashram yoga dove studio e lavoro e dove rimarrò fino a fine ottobre.
    Grazie per questo articolo, lo trovo veramente bellissimo, e chissà magari in futuro potrei mettere a disposizione la mia esperienza per insegnare yoga e meditazione in qualche azienda.
    Grazie infinite. Simona

    1. Niccolò Branca

      Cara Simona,
      grazie a lei per il gentilissimo feedback che ha voluto inviarmi dopo aver letto l’articolo e complimenti per la determinazione che ha avuto nel compiere un cambiamento di vita così radicale.
      Le invio i migliori auguri per riuscire a dare compimento al percorso intrapreso e, attraverso lo yoga e la meditazione, trasmettere benessere a tutte le persone che incontrerà nelle aziende.
      Un caro saluto

      Niccolò

  4. Simona

    Buongiorno,

    ai suoi corsi di meditazione possono partecipare anche persone esterne alla azienda?
    Io sarei molto interessata ad un corso di meditazione, penso di essere arrivata ad un punto della mia vita dove ho bisogno di ritrovare me stessa e penso che questa sia la strada giusta da percorrere per poter trovare un equilibrio.
    Grazie infinite per l’aiuto che potrà darmi, un forte abbraccio.
    Simona

    1. Niccolò Branca

      Cara Simona,
      puoi sicuramente partecipare ai miei incontri di meditazione che, anche quest’anno, sono iniziati in ottobre.
      Nel Calendario Eventi del blog, cliccando su 1 ottobre si aprirà la pagina dove troverai tutti i riferimenti.
      Ti farò comunque contattare da Daniele, che fa parte del nostro gruppo di meditazione e potrà darti ulteriori indicazioni.
      A presto, allora.
      Ti mando un abbraccio anch’io

      Niccolò

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