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Il Fernet e l’arte della meditazione. Branca insegna ai futuri manager a Torino Spiritualità

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All’interno degli spazi “Il Circolo dei Lettori” gli Amici di Torino Spiritualità hanno organizzato cinque giorni di incontri, dialoghi, lezioni e letture per crescere insieme, attraverso il confronto tra coscienze, l’incrocio di fedi, culture e religioni provenienti da ogni parte del mondo.

logo_tospi_payoffTorino Spiritualità è uno spazio privilegiato di riflessione. È la casa di quanti non rinunciano mai a farsi domande. È il luogo in cui cercare, lontano dalla frenesia di tutti i giorni, il significato profondo del nostro essere e del nostro tempo.

In questo contesto Niccolò Branca lo scorso 16 novembre ha tenuto un incontro di approfondimento sul tema della spiritualità e impresa, raccontando la sua esperienza su come la meditazione possa integrarsi con la vita di imprenditore e conducendo una vera e propria meditazione coi presenti. L’incontro è stato guidato da Maria Chiara Giorda e Sara Hejazi.

Dall’articolo di Jacopo Ricca pubblicato su www.futura.unito.it e repubblica.torino.it

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Il Fernet e l’arte della meditazione. Branca insegna ai futuri manager.

Il Circolo dei Lettori ha aperto la strada il 16 novembre, ma in futuro potrebbero seguirlo le migliori scuole di management: la scuola di ozio per unire amministrazione e meditazione. La proposta parte da un manager di successo come Nicolò Branca, presidente e amministratore delegato dell’omonimo gruppo industriale, che al Circolo dei Lettori ha raccontato la sua esperienza nella “Scuola di Otium” . Dai primi anni Novanta il manager della società che produce il famoso Fernet riesce a conciliare due mondi lontanissimi tra loro: l’industria e la meditazione. Nei mesi scorsi è uscito un libro, edito da Mondadori, che racconta la sua storia “Per fare un manager, ci vuole un fiore”: “Se avessi affrontato alla vecchia maniera le sfide che il mondo mi ha proposto, sono sicuro che non ce l’avrei fatta” spiega il manager guru.

Ai partecipanti all’incontro è stata proposta la sua ricetta in un laboratorio in cui si applica “la consapevolezza, sviluppata grazie alla mediazione” che permette di creare “profitto che abbia come fondamento la felicità”. Il suo pensiero vuole, infatti, introdurre un nuovo approccio al mondo della finanza, “l’economia della consapevolezza”, un sistema che cerca di spiegare, oltre che nel libro, anche in un blog (www.niccolobranca.it) dove propone il meglio delle sue riflessioni.

Per Branca la produzione va conciliata con “il miglioramento delle condizioni di vita di tutte le persone coinvolte nel processo produttivo”, un obiettivo difficile da raggiungere ma che il manager dice si può ottenere fondendo “gli opposti dell’equazione mediante lo sviluppo della coscienza e dell’autoconsapevolezza”. Un appuntamento che prosegue fuori dal festival le meditazioni di Torino spiritualità”

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Sono intervenute all’incontro:

[su_label style=”default”]MARIA CHIARA GIORDA[/su_label]

Studiosa di storia delle religioni all’Università di Torino, dottore di ricerca in Sciences Religieuses all’Ecole Pratique des Hautes Etudes della Sorbonne di Parigi, si occupa di monachesimo; è coordinatore scientifico della fondazione Benvenuti in Italia. La sua ultima pubblicazione è Dio lo vuole! (SEI 2012).E’ la responsabile delle attività degli Amici di Torino Spiritualità.

[su_label style=”default”]SARA HEJAZI[/su_label]

Antropologa dell’Università di Torino, ha condotto ricerche sul misticismo islamico, sul concetto di identità culturale e sui nuovi flussi migratori. Ha pubblicato L’altro islamico (Aracne 2009). Collabora con alcune testate giornalistiche, tra cui Panorama e Il Sole 24 Ore, Io Donna. E’ la coordinatrice delle attività della Scuola di Otium meditativo.

Questo articolo ha 2 commenti

  1. morena

    Per conoscere la meditazione bisogna praticarla, deve diventare parte di noi.
    Ma per una persona come me che sente profondamente il desiderio di iniziare questo percorso la domanda è: con tante scuole di meditazione che ci sono anche a Forlì, dove abito io, e non potendo venire per motivi di lavoro a Milano o a Torino, quale è l’optimum?
    Ha delle indicazioni da darmi per iniziare questa strada impegnativa? Perché resettare la propria vita non è facile a 56 anni, ma quando le motivazioni sono forti e si sente il bisogno di un cambiamento occorre fare qualcosa.
    Quale scuola è meglio di un’altra? Occorre basarsi sul proprio istinto?
    La ringrazio per la risposta e per il suo libro che ho molto apprezzato.

    1. Niccolò Branca

      Cara Morena, quando si tratta di meditazione è più che mai importante fare scelte oculate.
      Va bene fidarsi del proprio istinto, ma non è davvero il caso di lesinare nel prendere informazioni sul centro o l’associazione a cui intendiamo rivolgerci.
      Ha un passato? Una storia? Come è inserita nella comunità in cui opera? Che tipo di reputazione si è fatta? Chi sono le persone che la guidano?

      Purtroppo a Forlì non conosco nessuno, quindi non sono in grado di darti nomi o indirizzi.
      Direi però che potresti rivolgerti a Corrado Pensa, dell’Associazione per la Meditazione di Consapevolezza (A.Me.Co.). La loro sede è a Roma, ma organizzano spesso corsi intensivi, ritiri e incontri di meditazione residenziali. Sul loro sito potrai trovare il calendario delle molte iniziative in atto nei prossimi mesi e ogni indicazione per i contatti.

      http://www.associazioneameco.it/

      Corrado Pensa è uno dei soci fondatori dell’ A.Me.Co e nel panorama italiano è una delle persone che più stimo.

      Grazie, Morena, per le tue parole di apprezzamento. Ti mando tanti auguri di cuore per il percorso che hai deciso di intraprendere.

      Niccolò

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