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Parla con Niccolò Branca

Questo articolo ha 486 commenti

  1. Prof. Andrea Pitasi

    Preg.mo Presidente Branca,
    ho avuto modo, con piacere, di vedere l’intervista che ha rilasciato a Class TV sul suo libro “Per fare un manager ci vuole un fiore “, che leggerò quanto prima.
    Dall’intervista ho colto una certa convergenza tra la sua visione quella dei teoria dei sistemi complessi autoadattivi (da Stafford Beer a Ervin Laszlo a questo ultimo sono grato anche per aver prefatto alcuni miei volumi apparsi in italiano, inglese e francese) teoria dalla quale si stanno sviluppando sempre più strategie di policymaking per conciliare sviluppo socio-economico, processi di globalizzazione, nuova consapevoleza eco-planetaria e necessità di innovazione rapida per non ricadere nella Trappola di Malthus a causa di un frainteso ecologismo.

    In qualità di Presidente di World Complexity Science Academy (www.wcsaglobal.org) nonchè del Mediterranean Board di Santa Fe Associates Internatonal mi auguro di poterLa prossimamente conoscere di persona e valutare insieme eventuali possibili sinergie di ricerca in senso stretto e di policymaking per la ricerca.
    Se ha piacere potremmo incontraci alla V World Complexity Science Academy Conference che si terrà a Budapest i prossimi 7 ed 8 Novembre, conferenza intitolata REINVENTING THE FUTURE IN AN AGE OF CONTINGENCY .
    Cordiali saluti

    Prof. Andrea Pitasi

    http://www.hypercitizen.com
    — Life Honorary President of the World Complexity Science Academy – WCSA (www.wcsaglobal.org)
    web: http://www.andreapitasi.com
    Twitter: @andreapitasi
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    Skype: andrea.pitasi
    Linkedin: andrea pitasi

    1. Niccolò Branca

      Gentile Prof. Pitasi,
      la ringrazio per le sue parole e per l’attenzione dedicata all’intervista su Class TV e al mio libro.

      È sempre un grande piacere rendersi conto che discipline diverse, teorie diverse, energie diverse, persone diverse, possono convergere e incontrarsi davvero per lavorare insieme alla soluzione di uno stesso importante tema.

      Mi auguro anch’io di poterla presto conoscere e le faccio i miei complimenti per l’importante proposito alla base della V World Complexity Science Academy Conference.
      Non opporsi al cambiamento, stare nel flusso di un umanesimo integrato, sono sicuramente i prossimi passi da compiere per uscire da questa difficile situazione.
      I miei migliori saluti

      Niccolò Branca

  2. Giorgio Fiammenghi

    Presentazione Master MIP Politecnico di Milano 15-mag-14. Un incontro illuminante

    Gent.mo Niccolò,

    le ho detto, stringendole la mano, che le avrei raccontato una storia, fatta di coincidenze ed insight.
    Eccola.

    Ho scoperto la meditazione e lo yoga, quando nel 2000, durante la mia esperienza imprenditoriale, ho sentito che mi mancava qualcosa di importante per poter sostenere il peso delle responsabilità di marito, padre ed imprenditore.
    L’azienda aveva sede in una città dove ho conosciuto – come è accaduto a lei con Suryani – la mia Maestra. O meglio, come dico sempre, è lei che cercava me.

    Pratico yoga da allora, con una delle sue prime allieve, nella città dove vivo con mia moglie e 3 figli (anzi 2, perché il grande è ora in Australia, in cerca della sua consapevolezza).

    Tutte le cose che ha scritto nel suo libro, che ho letto prima di venire, le ho sperimentate in questi anni.
    Ma il cambiamento si trova con sforzo prolungato nel tempo. Così non mi sono accorto dei segnali, degli insight.
    Fino a questo ultimo mese in cui tutti si è rivelato. La meditazione mi ha portato un senso di inquietudine e sento più che mai che il momento di cambiare è arrivato.

    Tutto cominciò 3 anni fa quando mio figlio maggiore andò con Intercultura in Argentina (le destinazioni vengono assegnate più o meno casualmente tra una rosa di preferenze del candidato).
    Trovò un famiglia meravigliosa che abbiamo avuto la fortuna di conoscere in un viaggio ad agosto, che ci ha fatto conoscere un paese straordinario.
    Al nostro arrivo organizzarono una festa a base di asado e … Fernet e Coca. La bevanda che va per la maggiore alle feste per giovani ed in famiglia.
    Tornato a casa, cresceva il mio senso di insoddisfazione dovuto alla distonia con la visione del lavoro con le persone che avevano acquisito l’azienda da me fondata con un amico socio. Così ho letto l’Arte della Felicità e l’Arte della Felicità sul Lavoro. Con la Maestra Yoga eravamo stati ad ascoltare il Dalai Lama a Milano.

    Un mese fa, ricevo l’invito del MIP e mi sento attratto dal messaggio. Leggo, vado sul blog, sento ed osservo il video ed entusiasta mi iscrivo.
    Il giorno dopo, ne parlo in modo entusiasta con il mio DG di tanti anni fa, che ero andato a trovare, nell’ambito degli incontri che da tempo organizzo per trovare nuovi flussi in cui trovare nuove sfide lavorative.
    Lui prende il telefono: “Mirella, hai una copia del libro “Per fare un manager ci vuole un fiore?”.
    Mi stupisce questa richiesta. Aveva chiamato la moglie, titolare di una libreria Mondadori.
    Lei gli dice che proprio qualche giorno prima aveva ricevuto la visita di un responsabile della casa editrice e colpita ne aveva preso 3 copie.
    Così porta a casa il libro e mi fa una dedica. E’ la stessa copia su cui mi ha scritto la sua, l’altra sera, alla presentazione tenuta al Politecnico di Milano.

    Ho preso una bottiglia di Fernet in casa e leggendo il libro, ho scoperto una serie di concetti chiave a cui sono arrivato con tanta fatica ed errori, ma descritti da lei in modo naturale e semplice, segno di chi li ha vissuti e sperimentati veramente.
    All’inizio mi sentivo immedesimato nella storia: flusso, energia, insight, consapevolezza, essenza, e tante altre situazioni. Ma al concetto di “re nudo” sono rimasto a bocca aperta, visto che è esattamente quello che sono solito dire, riferito alle persone con cui non ho più nulla da condividere e da cui nasce il disagio.

    Ieri è per me stato un incontro pieno di significato.
    Ci potranno essere infinite possibilità per stare nello stesso flusso: da cliente, a visitatore della Branca, fino a possibilità di collaborare in un progetto di innovazione in cui potrò esserle utile.
    Sono un ingegnere, prestato al Marketing dalla Barilla in poi. Ne so di start up, marketing e vendite e mi piacerebbe conoscere il mondo un po’ meglio di quanto lo conosca oggi.
    E contribuire in qualche modo a portare nel mondo il suo messaggio di Economia della Consapevolezza e dei valori del Made-in-Italy.
    Applicazioni diverse dei prodotti (dessert, cucina, pop drink, ecc.), situazioni d’uso emergenti (street food, benessere/salute, ecc.) sono solo alcuni degli spunti di innovazione per immaginare un’azienda italiana che non propone solo un consumo, ma uno stile di vita del sistema che ha creato (impresa-fornitori-clienti-utilizzatori).

    Non ho nessuna aspettativa riguardo alla sua risposta. Ma sono arrivato alla consapevolezza che quello che mi è mancato in questi anni è stato il coraggio.

    Il coraggio di comunicare a chi mi sa comprendere, una proposta di possibile cambiamento.
    Mi piacerebbe poter visitare l’azienda e se lo vorrà ascoltare (o, per meglio dire, sentire) poter definire occasioni per vivere insieme nuovi progetti.

    Complimenti ancora e grazie di avermi letto.

    Om Shanti

    Giorgio. 13° MIP ’92-’93

    1. Niccolò Branca

      Caro Giorgio,
      la nostra vita è costellata di eventi che gran parte di noi considerano semplici coincidenze. Alcune di queste però, in particolari circostanze assumono ai nostri occhi importanza. Ci appaiono collegate non casualmente, vi intravediamo un significato simbolico, ci provocano un’intensa reazione emotiva.
      Sono queste coincidenze, fortemente significative per noi stessi, che Carl Gustav Jung ha definito sincronicità.

      Quando stiamo nel flusso della vita con attenzione, le sincronicità che incontriamo sembrano aumentare anche dal punto di vista numerico.

      La nostra cultura tende a dare importanza alla ragione e al controllo e a negare qualsiasi elemento non perfettamente logico o causale. Al contrario, interpretazioni di tipo magico sopravvalutano tali elementi, sino a parlare di premonizioni.
      Dare importanza alle sincronicità ci fa invece concentrare sul nostro mondo interiore, ci fa riflettere sul significato che abbiamo visto in quell’evento e sul perché glielo abbiamo attribuito. Ci porta a considerare la nostra vita sotto un altro aspetto e a cominciare a leggerla come una bella storia avvincente, piena di grazia e armonia.

      Mi farà sicuramente piacere parlare con lei. A dire il vero questo è un periodo un po’ pieno, ma se chiama il mio ufficio più avanti facciamo in modo di fissare un appuntamento per incontrarci.

      Con i migliori saluti

      Niccolò

  3. Mimma (Emidia) Pecorari

    Gentilissimo Dr NICCOLO’,
    e’ trascorso piu’ di un mese dalla presentazione del libro “Per fare un manager ci vuole un fiore” al Palazzo dei Capitani del Popolo di Ascoli Piceno, e circa venti giorni dalla visita a Milano presso il museo della Famiglia Branca (nonche’ della Torre Branca) e debbo dire che sono accadute molte cose belle collegate ai contenuti del tuo libro.

    Che dire, innanzitutto ringrazio Chiara Maria per aver provveduto a fissare (per me e mio marito Mike) la visita al museo; Marco per averci mostrato ”splendidamente” la Storia della Fratelli Branca; Valentina per averci accolto alla reception delle Distillerie con tale gentilezza e grazia da avermi fatto pensare che con te non potevano collaborare persone diverse da quelle che abbiamo conosciuto.
    Persino alla Torre Branca siamo stati accolti con tanta simpatia da Daniele e Carlo (il fotografo organizzatore della mostra pittorica ”Sopra la torre” che sara’ itinerante in 20 paesi all’estero) raccogliendo l’invito di partecipazione all’inaugurazione (siamo stati ospiti insieme con i nostri amici di Lodi).

    Ogni occasione per me e’ buona per raccontare sia dei contenuti del tuo libro che della storia della tua famiglia (sai gia’ che la prima figura che descrivi e che mi ha incantato e’ Nonno BERNARDINO, ma anche la non menzionata MARIA SCALA ved. BRANCA e’ di altrettanto fascino), con il risultato che tutti restano colpiti da quanto racconto e mi chiedono di tenerli in considerazione se e quando ci sara’ un altro incontro.

    Comunque, alla base di tutto restano principalmente l’evento del 7 Aprile al Palazzo dei Capitani del Popolo e l’incontro riservato con gli studenti del Liceo Scientifico il giorno successivo.
    Riguardo al primo, mi unisco (condividendolo pienamente) al coro di elogi gia’ espressi sul tuo blog dai diversi partecipanti. Riguardo al secondo, penso che hai offerto un importante contributo di speranza per il futuro degli stessi studenti, un messaggio forte e concreto su come ESSERE PRONTI ad affrontare e superare le difficolta’ che la vita presentera’ loro.
    Ti questo ti ringrazio sinceramente e profondamente.

    Desidero aggiungere un evento per me importante verificatosi durante la visita guidata presso il Forte Malatesta.
    Mentre eravamo immersi tra le “magiche” sculture in travertino del Giuliani e la “bellezza” dei gioielli del Popolo dei Longobardi, ho vissuto un’intensa esperienza emotiva simile a quella che nel tuo libro e’ riferita come “un’esperienza di meditazione” che ci sintonizza con il Flusso dell’Energia, offrendoci la sensazione di Liberta’ e Leggerezza.
    Tu cosa ne pensi al riguardo?

    Concludo esprimendo un pensiero: lunedì 27/01/14 ho scritto su questo blog: “…e’ una gioia sapere che esistono manager illuminati come lei…”
    Oggi domenica 18/05/14 confermo tutto e aggiungo che sono onorata di aver fatto la tua conoscenza.
    La lettura del tuo libro penso possa essere uno spunto e un arricchimento importante per tutti noi “manager di se stessi”(oltre a quanti assumono questo ruolo anche nelle imprese), e sento di esprimere profonda riconoscenza all’amica che ti ha convinto a pubblicarlo.
    Grazie di cuore

    Mimma 😉

    1. Niccolò Branca

      Cara Mimma,
      mi fa piacere risentirti e averti potuto incontrare di nuovo, insieme a Mike, in occasione della vostra visita al museo Branca.
      C’è una cosa che mi fa particolarmente felice. Che tu abbia potuto riscontrare di persona che quel che scrivo nel libro è effettivamente il modo di operare dell’azienda, e che tutte le persone incontrate vi abbiano accolto con vero calore umano e genuina simpatia.

      Non mi stupisce l’esperienza che hai avuto nello spettacolare Forte Malatesta.
      Se nella vita alimentiamo attenzione e consapevolezza, la vita stessa ci offre più possibilità di esperienze di grande intensità.
      In queste possiamo scoprire di essere totalmente presenti, liberi dal passato e dal futuro.

      Un caro saluto a te e a tuo marito Mike

      Niccolò

  4. Salvatore

    Gentile Sig. Niccolò,
    oggi ho conosciuto la sua storia ascoltandoLa su ClassTv.
    Le faccio i miei immensi complimenti, ci fossero poche decine di persone come Lei e la crisi che avvolge il nostro Paese sarebbe solo…una nube passeggera di metà maggio.
    L’imponente e sostanziale fiducia che infonde dovrebbe essere messa in pratica da tutti per cambiare andando controcorrente.
    In fondo le cose che si vogliono bisogna solo andare a prendersele credendoci veramente.
    Prof. sarei onorato di conoscerLa.
    Grazie
    Salvatore

    1. Niccolò Branca

      Caro Salvatore,
      grazie per le sue parole che sono di stimolo per continuare a tenere dritta la barra del timone.
      Le posso assicurare però che in Italia ci sono tante persone che lavorano bene, con entusiasmo e onestà. È importante rendersene conto e mantenersi fiduciosi.

      Anche a me farebbe piacere conoscerla. Rimanga in contatto attraverso il blog: ci saranno di sicuro altri appuntamenti, o presentazioni del libro, che ci daranno l’opportunità di incontrarci.
      A presto!

      Niccolò

      1. Salvatore

        Buonasera Sig. Niccolò,
        La ringrazio tanto, rimarrò sicuramente in contatto e Le dirò di più…qualora si volesse organizzare una presentazione del suo libro o qualcos’altro in Sardegna ci si potrebbe provare…
        Cari saluti
        Salvatore

        1. Niccolò Branca

          Grazie Salvatore,
          sarà un grande piacere.

          Niccolò

  5. giuseppe alunni

    Buonasera Dottore ieri sera ho visto su Raiuno la fiction Mister Ignis su Giovanni Borghi.
    Che tempi diversi eppure che tenerezza ripensare quei luoghi artigiani in cui sono cresciuto, tanto cari a chi fa impresa da tanti anni e generazioni .
    Pero’ bisogna andare avanti ed essere innovativi oggi senza vecchi modelli stereotipati.
    Come possiamo diventare imprenditori ed essere uomini nel mondo di oggi senza stereotipi e comunque conservando entusiasmo e tradizione? A volte giro in tondo dentro questa domanda e preso dai miei forse troppi interessi.
    Faccio impresa, innovo, scrivo, scolpisco, continuo gli studi sull’usura.
    E SE L’ECLETTISMO FOSSE IL MIO KARMA?
    Un abbraccio Giuseppe Alunni che, in attesa di risposta dalle sue collaboratrici La aspetta a Terni.

    1. Niccolò Branca

      Caro Giuseppe,
      l’artigianalità è senz’altro uno degli inestimabili valori dell’Italia.

      A metà del secolo scorso, Henri Focillon celebrava la creatività che l’uomo esprime attraverso la manualità definendo la mano “dio in cinque persone”.
      “L’utensile, all’estremità del braccio,” scriveva Focillon, “non contraddice l’uomo, non è un uncino di ferro avvitato a un moncone; tra di essi si interpone il dio in cinque persone che percorre per intero la scala delle grandezze, la mano del muratore delle cattedrali e la mano del miniatore dei manoscritti.”
      E aggiungeva: “Tra la mano e l’utensile ha inizio un’amicizia che non avrà fine. L’uno comunica all’altro il suo calore vivo e continuamente lo plasma.”

      Da parte nostra dobbiamo sempre coltivare questa preziosa amicizia, cercando di attualizzare i modelli ma mantenendo sempre vivo il rapporto tra uomo, oggetto e creatività.

      Mantenendo salda dentro noi la nostra centralità eviteremo inutili nostalgie rivolte a un passato in cui “tutto era meglio” e troveremo la strada per una trasposizione viva, efficace e attuale della tradizione

      Caro Giuseppe, sembra proprio che il suo sia un animo eclettico.
      Le faccio i miei complimenti: continui a coltivare i suoi molteplici interessi.
      Un caro saluto

      Niccolò

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