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Per fare un manager ci vuole un fiore

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Il 17 settembre esce il mio nuovo libro, “Per fare un manager ci vuole un fiore”, Mondadori. In questo libro racconto ciò che ho sperimentato come economia della consapevolezza, le esperienze aziendali e personali, i cambiamenti, le intuizioni e le scelte che ho vissuto in questi ultimi anni. Credo che la sfida a trovare nuove strade per il futuro meriti tutto il nostro impegno, in questo senso spero che questo libro sia utile agli imprenditori per liberare nuove energie creative, ai meditatori per mettere in azione la consapevolezza e alle persone in generale per costruire una nuova coscienza.

Niccolò Branca, Per fare un manager ci vuole un fiore
Come la meditazione ha cambiato me e l’azienda
Mondadori, 2013

Dicono del libro…

[su_spoiler title=”Cambiamo noi stessi cambieremo il mondo” open=”0″ style=”1″]La crisi esterna che stiamo vivendo – economica, sociale, ecologica, culturale – non è altro che la proiezione della crisi che è dentro di noi. Il mondo materiale che abbiamo costruito in passato e che ancora costruiamo corrisponde, con assoluta precisione, a tutte le sfaccettature dei nostri mondi interiori. Cambiando noi stessi cambieremo il mondo.[/su_spoiler]

[su_spoiler title=”Recensione Mondadori” open=”0″ style=”1″]Come è possibile dedicarsi seriamente alla ricerca spirituale continuando a vivere una vita attiva? Come si può conciliare il silenzio dell’interiorità con il frastuono dell’azione? Dove è l’equilibrio tra l’anelito alla semplificazione e l’imperiosa richiesta di creare del reddito? Qual è la strada per rinunciare all’ego, senza per questo rinunciare all’Essere? Decidere di assumere la direzione di un’azienda è una scelta compatibile con la pratica della meditazione?

Niccolò Branca sostiene che queste domande hanno una risposta concreta e a portata di mano: la soluzione è paradossale, fondere gli opposti dell’equazione mediante lo sviluppo della coscienza e dell’autoconsapevolezza. In Per fare un manager ci vuole un fiore, Niccolò Branca ha il coraggio di sfidare il dogma occidentale del profitto infinito, senza sostituirlo con altri obiettivi utopici di tipo spirituale.

In una società complessa come la nostra la sfida sta proprio nel riuscire ad applicare la consapevolezza, sviluppata grazie alla meditazione, per creare sì profitto ma un profitto che abbia come suo fondamento e corollario la felicità e il miglioramento delle condizioni di vita di tutte le persone coinvolte nel processo produttivo.

Un libro che ha il coraggio di essere dissonante e al tempo stesso convincente. Un libro pieno di passione e di conoscenza, capace di far credere che un mondo migliore sia possibile a partire dalle nostre scelte quotidiane.[/su_spoiler]

[su_spoiler title=”Recensione Google Books” open=”0″ style=”1″]La soluzione per uscire dalla crisi, economica e personale, passa da strade inaspettate. Niccolò Branca, a capo della storica azienda di distillerie che produce il Fernet, ha trovato la propria strada per il successo non in un master in business administration ad Harvard ma in un viaggio in Indonesia alla scoperta della meditazione e della spiritualità orientale.

Negli ultimi venti anni di successi alla guida della sua azienda ha sviluppato così la sua teoria della “economia della consapevolezza”: “Se avessi affrontato alla vecchia maniera le sfide che il mondo mi ha proposto, sono sicuro che non ce l’avrei fatta”.[/su_spoiler]

Questo articolo ha 24 commenti

  1. Sandra Sabatini

    Caro Niccolo’
    Sono passati molto anni dai nostri incontri a Firenze e a casa di Vanda Scaravelli .
    Vedo con piacere che la meditazione ha trovato ancora più spazio nella tua vita e che sei riuscito ad integrarla elegantemente nella tua vita professionale .
    Una coabitazione che ha di sicuro portato tanta allegrezza , come Vanda avrebbe commentato .
    Non ho letto il tuo libro ma lo cercherò a Firenze .
    Lo yoga continua ” a trascinarmi ” e a riempire la mia vita di scoperte e di stupore .
    Con affetto
    Sandra

    1. Niccolò Branca

      Cara Sandra, che piacere risentirti!
      È vero, sono passati molti anni, ma ricordo bene, e con grande gioia, quegli incontri a casa di Vanda Scaravelli.
      Quando l’avrai letto, mi farà molto piacere ricevere la tua opinione sul mio libro. Ma ancora di più, mi farà piacere rivederti, dopo tutto questo tempo.
      Ti scriverò in privato: sono sicuro che, tra meditazione e yoga, troveremo certo un modo per incontrarci.
      Ti saluto anch’io col medesimo affetto

      Niccolò

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