In rete non è difficile imbattersi nella straordinaria storia di Spencer West, a cui da bambino era stato detto che non avrebbe mai potuto camminare. In effetti molto presto, a causa di una rara malattia genetica, gli sono state amputate entrambe le gambe. Eppure è riuscito ad arrampicarsi in cima ai 5.895 metri di altezza del Kilimanjaro. “Per molto tempo ho solo ascoltato ciò che le altre persone dicevano che avrei dovuto fare, invece di ascoltare me stesso per capire ciò che io volevo fare,” dice Spencer in uno dei molti video che potete trovare su You Tube.
Ed è davvero fonte di ispirazione ascoltare il giovane mentre nelle varie interviste racconta di sé e della propria esperienza esistenziale. Dalla passività nei confronti della sua condizione alla voglia di lottare. Dall’assenza di prospettive al desiderio di prendere in mano la propria vita. Fino al coinvolgimento nella costruzione di una scuola in Kenya e all’insight scatenato dall’incontro con una bambina africana che, alludendo alla perdita delle gambe, gli aveva detto di non sapere “che cose simili potessero accadere anche ai bianchi”.
In quel momento, per la prima volta, Spencer ha realizzato con lucidità che ognuno di noi ha la possibilità di andare oltre i propri limiti. Il passo successivo è stato porsi come obiettivo la cima del Kilimanjaro. E poi l’ha raggiunta. “Credo che in noi ci siano le potenzialità per ridefinire i limiti delle nostre capacità umane,” dice Spencer. “Dobbiamo solo provarci. Provarci è la cosa più importante.”