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Festival della Resilienza

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Festival della Resilienza

Per ripartire su nuove basi, imparando a distinguere tra ciò che è veramente importante per la vita delle persone, da ciò che non lo è

 

Il 17 settembre sono stato ospite, a Milano, del Festival della Resilienza. Al tavolo da cui l’amica Safiria Leccese presentava il proprio libro, La Ricchezza del Bene, in cui vengono illustrate storie imprenditoriali di successo che tuttavia non sono disgiunte dall’etica e dal rispetto dei valori umani.
Per quanto riguarda il libro di Safiria, vi rimando alle pagine del blog di qualche mese fa, in cui ho già avuto modo di parlare diffusamente del contenuto e della struttura.

Festival della Resilienza

Quello di ieri è stato il primo evento pubblico a cui ho partecipato negli ultimi sei mesi. E forse non poteva esserci occasione migliore del Festival della Resilienza che, col suo nome importante ed evocativo, riporta noi tutti alla necessità di resistere e di ripartire.
Organizzato contemporaneamente in due città, Bologna e Milano, proporrà fino al 1 ottobre, incontri e nel dialoghi con autori e ospiti di primo piano del mondo della cultura, dell’economia e della fede.
Ogni incontro, in presenza o in streaming, può trasformarsi in un’occasione di riflessione per vivere con coraggio le nuove sfide quotidiane e per costruire il futuro su valori quali la solidarietà e l’etica, privilegiando su tutto il bene comune. Festival della Resilienza

Perché, come è stato rimarcato più volte anche durante l’incontro di giovedì, è necessario ripartire proprio dal bene.
È fondamentale infatti, in questo delicato momento di resistenza ma anche di ricostruzione, andare al cuore dei problemi che sono stati ancora più svelati dalla pandemia, e ripartire da ciò che è veramente importante. Importante per la vita delle persone, per la coesione sociale, per intensificare la capacità di relazione, per la crescita umana e spirituale di ogni persona, per imparare a valorizzare quello che è veramente irrinunciabile per la vita di tutti.

A Milano gli incontri del Festival della Resilienza sono tenuti nel chiostro della Chiesa di Sant’Angelo, nell’omonima piazza. Si tratta, in realtà, della suggestiva piazzetta resa famosa dalla Fontana di San Festival della ResilienzaFrancesco, cui molti milanesi portano fiori. Disegnata e scolpita da Giannino Castiglioni quasi un secolo fa, la fontana è caratterizzata da una statua in bronzo di San Francesco D’Assisi quasi a grandezza naturale, circondato da cinque tortore in bronzo (ma non mancano i veri piccioni, come si vede anche in questa foto…).
Sul bordo del manufatto sono scolpiti alcuni versi del Cantico delle Creature:

“Laudato sii mi Signore per sora acqua,
la quale è molto utile et humile et preziosa et casta”.

A ricordarci, ancora una volta, il valore dell’interdipendenza e la necessità di imparare a distinguere ciò che è importante per la vita di tutti da ciò che non lo è.

                                                      Niccolò