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Nessuno può essere felice se accanto a sé vede sofferenza

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Venerdì scorso ho avuto l’opportunità di incontrare il Dalai Lama Tenzin Ghiatso, durante la sua visita in Toscana. L’incontro è avvenuto di mattina a Pomaia, in provincia di Pisa, all’Istituto Lama Tzong Khapa, uno dei più importanti centri europei per lo studio e la pratica del buddhismo. Negli appuntamenti pubblici dei due giorni successivi, al Modigliani Forum di Livorno, la sua presenza in Italia ha attirato circa ottomila persone.

La massima autorità spirituale del buddismo tibetano, Nobel per la pace nel 1989, ci ha dato come sempre messaggi di grande spiritualità, saggezza e armonia. Ha dichiarato il Dalai Lama:
[su_quote]In tutti i luoghi che visito promuovo l’unità dei 7 miliardi di esseri umani e l’armonia tra le religioni. Siamo tutti uguali e la vera amicizia umana è basata sul riconoscersi come esseri umani.[/su_quote]

Nel pomeriggio, sulle colline tra Pastina e Santa Luce, si è svolta una cerimonia di benedizione del terreno su cui sorgerà il nuovo monastero della comunità buddista di Pomaia.
In questa occasione il Dalai Lama ha recitato il [su_permalink p=”1642″ target=”self”]Sutra del Cuore[/su_permalink] uno dei testi fondamentali del buddismo, che io ho sempre trovato di grande suggestione e amo in modo particolare.

Ecco alcune foto dell’arrivo del Dalai Lama a Pomaia:

Per l’intera giornata, l’organizzazione impeccabile diretta da Filippo Scianna dell’Istituto Lama Tzong Khapa unita al calore e all’entusiasmo dei volontari, ci ha fatto concretamente percepire una profonda atmosfera di pace che ci ha permesso di entrare in immediata sintonia con le parole del Dalai Lama.

Vi riporto alcuni dei concetti che più mi hanno toccato.

[su_quote]Le maggiori tradizioni religiose mondiali – cristianità, islam, giudaismo, induismo, jainismo, buddismo – portano lo stesso messaggio, ed è un messaggio d’amore, di compassione.
Riconoscono anche che ciò che distrugge l’amore è la rabbia. In questo modo, le religioni ci suggeriscono la pratica della tolleranza e del perdono.
Ogni religione è poi caratterizzata anche da altre componenti filosofiche e culturali, ma non bisogna fossilizzarsi in queste, dobbiamo invece dare grande spazio all’amore, alla compassione, all’armonia.
Le emozioni basate sulle conoscenze superficiali possono essere distruttive. Eppure il mondo moderno si basa sulla soddisfazione immediata del piacere sensoriale. Questo è molto superficiale e non può portare a una gioia duratura, poiché il piacere è legato alla legge del cambiamento.
Chi ha fede, invece, deve andare a fondo. La fiducia, l’intelligenza, la compassione, l’amore e la presenza, non partono dai sensi: danno tranquillità interiore.[/su_quote]

Dopo l’incontro, sulla strada del ritorno, riflettevo su questi concetti.
È certamente di grande importanza portare la serenità intorno a noi, diventare persone migliori, lavorare affinché la comunità a cui apparteniamo si evolva e la qualità della vita di tutti migliori.

Che la mente sia pulita e il cuore aperto è fondamentale per noi, per la nostra famiglia, per i nostri amici, per i nostri colleghi, per i nostri vicini, per tutti gli esseri umani. Per questo è necessario applicarci alla purificazione della mente e all’apertura del cuore: entrambe portano felicità a tutti.

Quando ci sentiamo sopraffatti dalle energie negative, dobbiamo evitare di scoraggiarci. Ma dobbiamo evitare anche di contrastarle, perché nell’osservazione, nell’accoglienza, possiamo invece iniziare a lavorare su noi stessi per il cambiamento.
Questo è un lavoro che richiede intelligenza e impegno.
Infatti, solo dedicando grande vigilanza sulle nostre reazioni emotive potremo capire da cosa sono scatenate. Quali sono le fragilità che covano dentro di noi e che poi producono reazioni di cui spesso non siamo orgogliosi.

Diventare consapevoli di questo, sprigiona nel nostro cuore una profonda compassione per noi stessi e quindi per tutta l’umanità. Poiché noi esseri umani siamo tutti in balia delle nostre emozioni, agiti da energie nevrotiche alle quali – quando ne siamo consapevoli – attribuiamo invece motivazioni razionali.

In questo modo anche la tristezza o la scontentezza per un nostro comportamento di cui non siamo fieri, può essere positiva.
Se non altro perché costituisce il sintomo che ci rivela di essere pronti per cominciare a lavorare sulle energie negative che hanno prodotto tristezza o scontentezza.
Cominciamo a vedere gli errori che compiamo, ci appare con chiarezza anche la potenza delle abitudini che ci agiscono. Ma, soprattutto, cominciamo a notare come è difficile contrastare la forza di quelle energie che prendono il sopravvento su di noi. Come è arduo domare la mente, che sembra finalmente placarsi solo con il lazo della Presenza.

Allora, anche se siamo invasi da un po’ di tristezza ne intravediamo il beneficio. Poiché il solo fatto di cominciare a osservare e consapevolizzare le energie negative, mette in moto il processo di guarigione.
Nel nostro cuore il giudizio cede il posto alla compassione, perché la concretezza delle nostre difficoltà per contrastare le forze negative che ci agiscono, ci fa comprendere a fondo anche le difficoltà altrui.

Dobbiamo sempre stare in cammino nel Presente per aprire sempre di più la nostra mente e il nostro cuore.

Due anni fa ho sfiorato la morte e le sono sfuggito quasi per caso. Ma perfino quel momento tanto difficile mi ha dato una profonda co-partecipazione al dolore di tutti, e la gioia di essere qui e avere ancora l’opportunità di alleviare le mie sofferenze e quelle altrui.
Da allora ho ripreso a vivere con ancora maggiore Presenza, lavorando costantemente, da un lato per ripulirmi la mente da nevrosi, condizionamenti e conformismi, dall’altro per aprire sempre più il mio cuore.Tornando, quindi, dall’incontro con il Dalai Lama, mi dicevo che sono stato molto fortunato ad avere l’opportunità di non morire, di avere ancora tempo per pulire sempre di più la mia mente e aprire sempre di più il mio cuore.

È fondamentale capire che siamo tutti sulla stessa barca: nessuno al mondo può essere felice se che gli sta vicino soffre.
Apriamo, allora, sempre di più il nostro cuore: lavoriamo per la felicità di chi ci sta immediatamente accanto. E poi per la felicità di chi fa parte della nostra comunità, infine per chiunque abbiamo l’opportunità di incontrare.
Apriamo il nostro cuore a tutta l’umanità, sentiamoci parte del mondo senza essere del mondo.

Mantra della vita: [su_quote]Oggi non voglio far soffrire nessuno e soprattutto me stesso[/su_quote]

Niccolò Branca

[su_heading]Il video suggestivo della conferenza di Venerdì[/su_heading]